
Materiali
La nostra scelta dei materiali deriva dal desiderio di poter “progettare” e “assemblare” i nostri gioielli utilizzando direttamente la materia prima che doveva necessariamente essere abbastanza duttile e malleabile.
Sapete perché? Noi non utilizziamo la normale attrezzatura che trovate da un orafo…ma soltanto lime di ferro, seghe, seghe a nastro, martelli, profili o microprofili in ottone ecc.
Ci avvaliamo per la microfusione di aziende italiane come La Microfusione di Vicenza.











BRONZO
Noto sin dall’antichità come lega di rame e stagno, il bronzo si è nel tempo via via evoluto in un’ampia famiglia di diverse leghe, con l’aggiunta di diversi elementi introdotti per conferire specifiche caratteristiche e soddisfare specifiche necessità.
L’utilizzo del bronzo è molto diffuso per la realizzazione di elementi decorativi e di completamento di alto valore estetico, ma essendo anche caratterizzato da un attrito molto basso con altri metalli.
Queste leghe sono lavorabili plasticamente e possono essere laminate, estruse, forgiate, stampate e trafilate.
OTTONE
È una lega metallica a base di rame e zinco, con prevalenza di rame, cui si aggiungono, talora, quantità varie di altri elementi come il manganese, il ferro, l’alluminio, lo stagno, che ne migliorano le proprietà meccaniche e la resistenza agli agenti atmosferici; di colore giallo lucente, è usato, per la sua durezza e resistenza alla corrosione, nonché per la sua facile lavorabilità, per oggetti artistici e d’uso comune.
LA MICROFUSIONE
La microfusione a cera persa è la tecnica di creazione di gioielli che prevede la colata di una lega di metallo liquido in uno stampo. Lo stampo di fusione viene realizzato utilizzando un modello di cera che viene sciolto per lasciare uno spazio vuoto all’interno dello stampo.
Il metodo di fusione a cera persa o microfusione viene tuttora utilizzato nel settore della gioielleria per creare gioielli in oro o argento.
Si inizia creando il modello del gioiello che può essere realizzato in cera oppure in metallo.
Può essere lavorato a mano o utilizzando apposite macchine.
A questo sono aggiunti dei canali di entrata detti “di alimentazione“.
Ultimato il modello o prototipo viene creato lo stampo con gomme speciali, in silicone a freddo per i modelli in cera oppure a caldo per i modelli in metallo.
Questo processo avviene attraverso la vulcanizzazione della gomma (stampo per la riproduzione), copiando il prototipo nei minimi particolari.
Nello stampo in gomma con l’impronta del prototipo viene iniettata, grazie ai canali di alimentazione, della cera liquida per riprodurre copie in serie del modello.
I modelli realizzati vengono saldati su di un perno in cera e disposti a grappolo d’uva.
Il perno viene inserito all’interno di un cilindro in ferro e riempito di gesso liquido.
Con una macchina viene vibrato e creato il vuoto eliminando l’aria al suo interno.
Quando il gesso è duro viene messo in un forno a temperatura di circa 200° per far colare ed eliminare la cera interna.
Una volta asciutti e svuotati dalla cera, i cilindri vengono portatati a una temperatura di circa 800° per poter colare il metallo fuso che andrà a riempire al suo interno il “grappolo”, trasformandolo in metallo di oro o argento. Il tutto è reso possibile da una macchina centrifuga.
Il gesso viene poi rotto per estrarre i modelli dai quali sono tolti i canali di alimentazione.
Una volta rifiniti mediante lucidatura, o altre lavorazioni, finalmente i gioielli sono pronti.